Cari visitatori, oggi con immenso piacere vi guiderò alla scoperta di un bellissimo paese della provincia di Caltanissetta: Riesi!
Prima che Omero cantasse la triste sorte di Troia, prima della fondazione di Siracusa e di Roma, tra le contrade di Costa di Mandorle, Porco Spino, Birrigiolo, Pantano e Sanguisuga e le colline di Monte Stornello, alcuni uomini si erano insediati nella zona e nel territorio che, con l'alternarsi dei secoli, prenderà nomi diversi da Reiz a Rahalmet, da Ries a Riesum, ad Altarriva ed ancora, in modo definitivo Riesi.
Durante l'età del rame, ai tempi dei Siculi (abitanti della Sicilia orientale) e dei Sicani (abitanti della Sicilia occidentale) vennero create delle necropoli nelle contrade intorno Riesi ed un villaggio in contrada Spampanato, così come è stato dimostrato da molti reperti ritrovati nel corso degli ultimi due secoli di ricerche.
La storia recente di Riesi inizia il 13 agosto 1647; dopo la morte del suo fondatore, in suo onore si chiamò Altariva, per tornare col tempo a chiamarsi definitivamente Riesi.
Ma andiamo per ordine!
Il territorio di Riesi, dopo la conquista normanna di Sicilia, fu prima concessa al cavaliere normanno Enrico Alemarico, direttamente da Gran Conte Ruggero; poi, nel 1300, il re aragonese Giacomo II lo diede al casato dei Ventimiglia che, ne ebbero il controllo un po’ a fasi alterne, come alterne erano le vicende politiche che li coinvolgevano.
Il feudo di Riesi venne poi in mano a Giovanni Ruiz de Calcena, che era il cancelliere di re Ferdinando: aveva sposato, infatti, Giovanna Eleonora Castellar e Ventimiglia e così era entrato in possesso del feudo. Ma Giovanni Ruiz, che nel 1513 aveva acquisito la licenza di popolare il feudo, in realtà non lo fece mai. Alcuni coloni tentarono, da sé di creare un borgo, tra i piedi del monte Veronica e la Capreria, ma in realtà non vi riuscirono perché non c’era un castello a difenderli e i terreni erano paludosi.
Dopo altri passaggi di proprietà, il feudo arrivò nelle mani di Pietro Altariva che, pur risiedendo in Spagna, decise di ripopolare il feudo per procura! Ci vollero 134 anni, ma alla fine la licenza fu messa in atto!
Nel 1777 Riesi passò poi alla nobilissima famiglia dei Pignatelli, d’origine romane, finché nel 1812 non fu abolita la feudalità insieme a tutti i privilegi connessi. Da allora Riesi divenne un comune autonomo.
E' per questo, quindi, che i monumenti più importanti di Riesi sono dunque databili fra la seconda metà del 1600 e i secoli seguenti. In particolare, vi segnaliamo la bella chiesa settecentesca della Madonna della Catena, a una sola navata, decorata da affreschi e stucchi, che è la chiesa più importante perché dedicata alla San patrona, Anche altre due Chiese sono dello stesso periodo, la Chiesa del SS. Crocifisso e quella della Madonna del Rosario.
Tra le tradizioni più tipiche a Riesi spiccano quelle per la settimana Santa, che durano l'intera settimana prima di Pasqua. In particolare, in queste occasioni si portano a spalla le statue di San Pietro e San Paolo, mentre nei tre sabati che precedono la Pasqua, protagonista è la chiesa del Santissimo Crocefisso: qui arrivano in pellegrinaggio le cinque statue della Veronica, Gesù crocefisso, Ecce Homo, Addolorata e San Giovanni.
La Madonna della Catena viene invece festeggiata la seconda domenica di settembre ed è la patrona della città.
Il giorno della festa, dopo una processione notturna di pellegrini, a piedi scalzi, riuniti in preghiera, nella tarda serata esce il simulacro della Madonna della Catena, accompagnata da un violento frastuono; contemporaneamente comincia a suonare la banda musicale e viene fatta una maschiata di fuochi d'artificio seguita da un assordante suono di campane.
Insomma, Riesi è un piccolo paese ma pieno di storia e cultura, che offre la possibilità di trascorrere piacevoli e bellissimi momenti, offrendo intrattenimento per tutte le esigenze.
Quindi correte cari visitatori, Riesi vi aspetta!
TESTO E VOCE NARRANTE: SERGIO RIGGI