Il nostro viaggio parte da un luogo unico dal punto di vista naturalistico, Capo Gallo, appartenente al territorio comunale di Palermo, e istituita, nel 2001, come Riserva per la tutela delle formazioni geomorfologiche, per la salvaguardia delle specie floro-faunistiche endemiche e rare, nonché per il patrimonio archeologico che custodisce.
Se vi state chiedendo come arrivare in quest’area naturale, parentesi eccezionale all'interno di una costa quasi totalmente urbanizzata, dovete sapere che è possibile visitare la riserva a partire da Mondello oppure da Sferracavallo. Un accesso indicato a chi volesse fare esplorazioni subacquee, è quello da Sferracavallo, in direzione Punta Barcarello, nel luogo di rimessaggio di barche, dove possiamo liberarci delle nostre automobili per proseguire a piedi il nostro viaggio in un luogo meraviglioso.
La Riserva Naturale Orientata di Capo Gallo si estende lungo la costa, dal capo omonimo verso ovest fino a Punta Barcarello. La natura carsica delle rocce ha fatto si che il mare le modellasse dando vita ad una serie di grotte tra le quali ricordiamo la suggestiva Grotta dell'olio.
Dovete sapere che anticamente, queste grotte furono abitate dall'uomo e in talune di esse sono stati rinvenuti graffiti preistorici ed altri reperti archeologici di notevole importanza. Se volete visitare queste grotte, è necessario l'approdo marino, in quanto i collegamenti terrestri che partono dalle due borgate marinare non si incontrano. Possiamo approfittare di questa situazione per raggiungere il punto centrale della riserva, immergendoci completamente nella natura. Quella natura che appare quasi come un miracolo, a pochissimi chilometri dal centro urbano di Palermo.
Se quello che cercate è quiete e tranquillità, dovete tener conto del fatto che i luoghi più agevoli da raggiungere sono spesso affollati da turisti e bagnanti, durante la stagione estiva.
Cosa si può chiedere di più dopo tale parentesi naturalistica se non del buon cibo? Allora vi consiglio di andare subito a Sferracavallo!
Testo e voce narrante di Anna Rita Gambino.