Riserva naturale orientata "Laghetti di Marinello"
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I Laghetti di Marinello, la riserva naturale nella Baia di Tindari 

 Laghetti di Marinello, scopriamoli tutti.

I laghetti di Marinello hanno avuto origine circa un secolo fa, tra il 1865 e il 1895, a causa di un accumulo lungo la costa di detriti trasportati dal torrente Timeto e di una serie di particolari condizioni presenti qui, nella baia di Tindari, fantastica striscia di terra chiara tra il mare e la roccia.

1.     Lago Marinello
È il primo a venirci in contro - entrando dal sentiero principale in prossimità della spiaggia - ed è quello dal quale prende il nome tutta la riserva naturale. È il lago più stabile dal punto di vista morfologico e le sue acque limpide, relativamente dolci, ospitano una ricca vegetazione lacustre, ora fitta ora sparsa, tra la quale spicca la Cannuccia di Palude e il Giunco Pungente.

2.     Lago Mergolo (o della Tonnara)
Un lago ampio che salta all'occhio per la vivacità dei suoi colori e il numero di volatili che qui trovano ristoro. I suoi fondali sono bassissimi e la sua battigia, tra i canneti, cambia colore assumendo le sfumature dal rosso (vicino alla falesia) al verde smeraldo (vicino alla spiaggia). È spesso frequentato da splendidi fenicotteri.

3.     Lago Porto Vecchio
Uno dei più grandi laghetti della riserva e, forse, dei più noti. I suoi cambiamenti morfologici hanno, qualche anno fa, attirato i media. Infatti, la sua forma allungata aveva assunto le sembianze di un’icona simile a quella di una Madonna. Il lago, inoltre, è l’unico sulle cui sponde non crescono canneti o altro tipo di vegetazione.

4.     Lago Porto Fondo
Un laghetto poco profondo dal fondale muschiato e ricco di vegetazione salmastra, canneti ed erbe.

5.     Lago Verde
Questo è il lago che presenta l’ecosistema più particolare di tutti ed in continua evoluzione. Pullula di vita: molluschi bivalvi, piccoli crostacei planctonici e vermi marini abitano tutti tra le sue acque e i suoi fondali fangosi.

La Grotta di Donna Villa e la sua leggenda
Il fascino di questa riserva non si limita al solo aspetto naturalistico, ma va oltre trovando spazio anche tra le leggende della tradizione.

Nei pressi della riserva, infatti, si trova anche una leggendaria grotta, difficilmente raggiungibile, proprio a picco sul mare. Con il suo tunnel di circa 100 m e i suoi stalattiti e stalagmiti, è qui che è ambientata una delle leggende siciliane note in questa zona del messinese.

Secondo la tradizione, questa era dimora di una brutta e deforme maga (“magara” in siciliano) dal nome Donna Villa che aveva il potere di

trasformarsi in un batter di ciglia in una bellissima fanciulla. Tutto ciò con lo scopo di attirare i naviganti e – come la maga Circe – ammaliarli e portarli verso di sé con la sua voce soave.

Si dice che una volta entrati nella grotta, questi poveri malcapitati  abbiano trovato la morte in una profonda fossa e che la maga abbia rubato loro tutte le monete che possedevano e le abbia nascoste per bene accumulando cosi il suo tesoro.

L’ANTRO DOVE MORI’ IL PAPA 

La grotta esiste realmente, è chiamata l’antro della maga ed è difficile da raggiungere. La storia narra che vi morì il 17 agosto del 310, papa Eusebio, esiliato in Sicilia da Massenzio, Un’altra leggenda avvolge di misticismo questo posto. Si racconta che una siciliana con il suo bambino venne ad adorare la Madonna nera del Tindari, trovata casualmente da pescatori del posto. Ma alla vista della Madonna nera rimase delusa, tanto da lamentarsi ad alta voce per avere fatto tanto strada per poi vedere una statua più brutta di quanto si aspettasse.

IL MIRACOLO 

Dopo aver pronunciato queste parole, si accorse che il figlio era precipitato dal promontorio di Tindari, finendo in mare in mezzo alle onde. Subito corse per afferrarlo senza riuscirci, sino a quando le onde si compì il miracolo: le onde si ritirarono lasciando la spiaggia e il piccolo rimase sulla battigia. Si crearono alcune lagune da cui si dice che ebbero origine i laghetti di Marinello.

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Istituto Comprensivo n.3 "L. Radice" - Patti (ME)

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