Saline della Laguna Ettore e Infersa
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Visitare il mulino d’Infersa è come fare un salto nel passato, ripercorrendo la storia delle saline e dell’antica cultura dell'estrazione e lavorazione del sale. Di fronte l’isola di Mothia, tra Trapani e Marsala, si estende lungo la cosiddetta “via del sale” un litorale costituito da mulini a vento, vasche, canali, cumuli e mucchi di sale. Il mulino d’Infersa è un vero e proprio capolavoro di archeologia industriale del 1500 che permette di “catturare” la forza del vento, che fa girare le pale ad un regime di 15/20 giri al minuto e che fa ruotare le macine ad una frequenza di oltre 100 giri/minuto. La visita, anche attraverso un innovativo percorso multimediale, consente di approfondire tutte le caratteristiche del mulino e apprendere i dettagli sul funzionamento degli ingranaggi. Il ciclo di produzione inizia a fine marzo e termina a luglio, quando la crosta raggiunge (in media) gli otto centimetri di spessore. Il sale marino, nella tradizione di questo lembo di Sicilia, viene ottenuto per evaporazione dell’acqua di mare, secondo un semplice ed ingegnoso metodo di “distillazione frazionata” artigianale, che consente di esaltarne le qualità positive ed al contempo eliminare i composti indesiderati come il solfato di calcio o gesso. Le saline possono produrre ogni anno fino a diecimila tonnellate di sale marino integrale e, per chi volesse, è possibile indossare i panni dei “salinai” e sperimentare in prima persona la raccolta del “fior di sale”. Le saline della Laguna rappresentano una rara testimonianza di ambiente produttivo fortemente antropizzato nel rispetto rigoroso della natura.

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Sicilia Beni Culturali

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Un progetto di partecipazione collettiva alla valorizzazione dei beni culturali siciliani coordinato da Elisa Bonacini.

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