Vi raccontiamo la Festa di Gesù Nazareno a San Giovanni Gemini ...
Tutti gli anni nel mese di maggio le nostre comunità di San Giovanni Gemini e di Cammarata fervono nei preparativi per onorare il Gesù Nazareno in una grande festa che si svolge la terza domenica di giugno.
Il simbolo chiave della nostra festa è il Carro Trionfale che racchiude due aspetti, quello religioso e quello folkloristico.
Dovete sapere che intere famiglie sono chiamate ad organizzare e preparare tutto quello che serve per rendere la festa magnifica!
Di solito sono gli uomini che si danno il compito di andare per le campagne a raccogliere fiori di ginestre mentre le donne restano a casa per confezionare bandierine di carta colorata che addobbano le vie del paese.
Nel frattempo i lavori del carro trionfale sono già iniziati, precisamente 40 giorni prima, con la “nisciuta di lignama”, ovvero la raccolta del legname, accompagnata da antichi riti di benedizione.
La “chiantata du primu chiuavu”, proprio il primo chiodo piantato, anticipa la vera e propria costruzione del carro!
E' un momento ricco di solennità che richiama noi devoti alla preghiera per la buona riuscita della festa.
Ma com'è fatto questo Carro?
Il Carro è interamente costruito con travi di legno, è formato da una base a forma di barca che rappresenta la Chiesa guidata da Gesù e il suo popolo, che affrontano le sfide della storia come fossero le intemperie sul mare. C'è poi una torre centrale che si innalza verso il cielo e rappresenta la congiunzione fra il cielo e la terra a simboleggiare l'aspirazione dell'uomo verso l'infinito.
Il Carro è davvero un'opera immensa! Pensate, è alto circa 20 metri e viene interamente rivestito da stoffe di vari colori e drappi di velluto, addobbato da cornici, colonne, angeli di cartapesta, bandierine, ghirlande di fiori e quadri raffiguranti Gesù Nazareno, il Patrono San Giovanni Battista e altri Santi!
Insomma, un tripudio di colori!!!
La festa inizia il giovedì con una veglia di preghiera sin dalle 4 del mattino in un pellegrinaggio che parte dalla Chiesa Madre per arrivare al pozzo di Gesù Nazareno.
Centinaia di fedeli scalzi si portano in processione per accendere la fiaccola della fede.
Il venerdì mattina il carro viene ultimato con la messa in posa delle ruote e gli ultimi controlli della struttura.
Ed ecco che il sabato a mezzogiorno lungo il percorso del carro avviene uno spettacolo di mortaretti “a maschiata”! Quest'esplosione simboleggia la purificazione della via per allontanare i pericoli. Poi, due ore prima della "scinnuta", avviene la "vistuta di li vua" che precedono il carro: i buoi che tirano il carro vengono vestiti con drappi di velluto, ricamati con filo di seta e ghirlande di carta.
La sera si ha la benedizione del carro, delle bande musicali e di tutti i devoti presenti e da lì ha inizio la "cunnuciuta". Verso mezzanotte il carro fa il suo arrivo in Piazza Purrello dove sosta fino alla domenica sera dove farà il percorso a ritroso.
Sin dalle prime ore della domenica mattina i fedeli arrivano in Chiesa. Dopo la Santa Messa inizia la processione dei ceri votivi e della corona aurea. Questa corona è interamente realizzata in oro, frutto della devozione e dell’amore delle comunità dei due paesi per Gesù Nazareno!
La processione fa poi rientro nella Chiesa Madre dove Gesù viene infine incoronato.
La sera della domenica inizia “l’acchianata” del carro che termina verso mezzanotte nel luogo da cui era partito il giorno prima.
Durante la "scinnuta e acchianata" le bande musicali poste a poppa e a prua sulla barca del carro accompagnano con marce questi momenti, mentre dall’alto della torre vengono sparsi petali di ginestra e coriandoli e tutti noi fedeli siamo invitati ad invocare il nome di Gesù Nazareno!
Per ringraziare la buona riuscita della festa, uno spettacolo di fuochi d'artificio che dura circa 30 minuti chiude i giorni dedicati ai festeggiamenti.
Solo partecipando a tutti i momenti che scandiscono la festa ne comprenderete ed apprezzerete davvero il suo significato, rimanendone inevitabilmente affascinati e coinvolti!
Testo e voce narrante di Giorgia Manetta