Santuario della Madonna in Campagna
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Il Santuario di Madonna in Campagna, in via Leopardi, dedicato alla presentazione di Maria Santa Al Tempio è fra i più noti e ben conservati della zona; è ufficialmente sede della Parrocchia il cui territorio apparteneva prima a quella di Santa Maria Assunta, per la Diocesi dal 1941 e civilmente da 1953.

La devozione alla “madonna del Latte” affrescata, forse, da un seguace di Vincenzo Foppa, su una cappelletta lungo la strada per Milano, risale almeno al secolo XVI; fu però il 21 novembre 1601 che, tra i fedeli, raccolti in preghiera dinnanzi all’immagine della “Madonna del Latte”, avvennero miracolose guarigioni.

Il popolo accorse devotamente e decise di costruire sul luogo una chiesa. La prima pietra fu posta il 19 dicembre 1602 e il tempio potè dirsi praticamente compiuto vent’anni dopo. Nel 1603 la peste giunse a Gallarate. Gli abitanti del borgo fecero voto, se liberati dal flagello, di celebrare con un solenne pellegrinaggio la ricorrenza del 21 novembre. Nel 1631 la peste veniva debellata e il 21 novembre, secondo la leggenda, prodigiosamente i rami spinosi di gleditsia, o albero di Giuda, che circondavano la chiesa, fiorirono.

Da quel momento nacque la tradizione di infilare mele (in dialetto “pomm”) sui rami spinosi e di venderli sul sagrato della chiesa: nasceva così la “Rama de Pomm”, tradizione ancora oggi rispettata.

Il 16 maggio 1666 venne costituita in Santuario la Confraternita dei Trinitari; a loro si deve la commissione al ticinese Giovan Battista Rigoli del monumentale altare maggiore, di stile barocco, concluso nel 1686 dal gallaratese Giuseppe Rusnati.

 

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