Sotterranei di MURGIA LAB di Gravina in Puglia
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La città di SIDION, ora Gravina in Puglia, e' nata grazie al tufo, nome associato alla  pietra calcarenitica di nome CARPARO derivante dalla cementificazione di sedimenti di roccia calcarea, generalmente presente in ambienti marini.

 La calcarenite di origine sedimentaria è d'uso in Puglia ed e' definita genericamente tufo. I primi insediamenti nelle cavità carsiche risalgono al VI secolo a.c.,rinvenuti in grotte scavate naturalmente proprio nel tufo e particolarmente presenti sui due lati del torrente gravina, il quale scorre all'interno di un taglio della roccia carsica fatto dall'acqua.

Questo luogo in cui siete ora, e' stata presumibilmente una grotta abitata nelle diverse epoche fino ad oggi.

In questo sotterraneo, scendendo le scale a sinistra, sono ben visibili i tagli fatti a mano, con martello, scalpello e piccone necessari per la produzione di blocchi in tufo utili alla sopraelevazione delle prime case costruite proprio su queste grotte. 

 Interessante e' anche il rinvenimento di scavi con geometria conica che identificano le cosiddette “FOGGIANE” o “NEVAIE” che sono qui evidenziate scendendo a destra della scala con la pitturazione di colore rosso porpora sul tufo.

 Le Foggiane erano dei silos destinati alla conservazione di  legumi e cereali, avevano forma conica con la parte piu' larga alla base e la parte stretta in testa che sfociava sul basolato del centro storico.

 Le Nevaie, sempre del tipo conico, invece, venivano riempite a strati di neve e paglia per produrre riserve di ghiaccio venduto in estate.

 Ancora oggi l'estrazione del tufo e' un'attività fiorente che si e' indirizzata anche verso il mercato dell'artigianato artistico come dimostra questa mostra di opere realizzate proprio in CARPARO.

Gli scavi si sono collegati tra di loro fino a dar vita a veri e propri percorsi sotterranei, spesso segreti, che venivano usati sia per lo scambio, che per la fuga.

 In questi ultimi tre minuti vi invitiamo a guardare oltre la grata, qui di fronte alla scala, dove e' presente una parte del percorso che porta a grandi foggiane, a cantine e sottocantine a dimostrazione di quanto detto, Luoghi nei quali si conservava il vino VERDECA e si stagionava il formaggio PALLONE DI GRAVINA entrambi prodotti tipici gravinesi.

Si dice che in moltissime città medioevali, come a Gravina in Puglia,  vigesse la cosiddetta “Jus primae noctis”, secondo il quale la novella sposa doveva darsi al principe, duca del paese per una intera notte e si presume che questi cunicoli siano stati usati anche per questo scopo.

Inoltre questi cunicoli venivano usati quando la città,  attaccata dagli invasori, dopo i tre suoni bitonali prodotti con le mani e poi con la Cola Cola,  essendo chiuse le porte di accesso, consentiva ai contadini e ai pastori, rimasti fuori dalla mura, di infilarsi nelle grotte della gravina per giungere in città.

 Questi sotterranei sono stati riaperti da noi 1997 in occasione della ristrutturazione di questi locali, dopo 20 anni di chiusura per motivi di sicurezza a seguito di una inondazione straordinaria del centro storico.

 Raccontano che un cunicolo in particolare collegava i palazzi della sede vescovile con quelli del principe, cosa verosimile viste le parti percorribili.

 Questo percorso risulta interrotto proprio di fronte alla nostra sede già dal settembre 1943 quando, durante la seconda guerra mondiale, a Gravina cadde l'unica bomba che fece crollare il palazzo e il relativo cunicolo, a poche decine di metri da chiese e palazzi della diocesi.

 In quella occasione  morì anche il panettiere che giungeva in bicicletta proprio in questo locale che era l'accesso allo straordinario forno di questo palazzo dei signori “Amato”, con la “tavola” del pane sulla spalla, cosi si usava trasportare il pane fatto in casa presso il forno di quartiere.

Questo stesso cunicolo sembrerebbe a sua volta essere collegato con un cunicolo sotterraneo che portava il principe dal centro storico dentro le mura fino all'interno del castello di Federico secondo, sulla vicina colina a est della città.

 In questi luoghi, abbastanza asciutti per la traspirazione dello stesso tufo, sono ospitate le opere di rinomati artisti locali che si sono fatti conoscere grazie alla capacità artistica di lavorazione del tufo.

 Altro materiale molto utilizzato in città e' la terracotta con la quale si producono le famose Cola Cola da noi proposte in diverse forme e misure.

 Grazie per la vostra attenzione e vi invitiamo ad apprezzare i nostri prodotti tipici e a godere di una visita turistica nella città di Gravina in Puglia.

 

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