La zona di Fuorigrotta era secoli fa di vitale importanza per il commercio della città di Napoli e dell’intera zona flegrea; infatti da lì passavano i carri che trasportavano canapa e lino coltivati nelle paludi intorno al lago di Agnano.
Quella strada che collegava Napoli ad Agnano era attraversata ogni giorno da mercanti e contadini che andavano dalla città al lago e viceversa, fino al 1870, anno in cui il lago fu prosciugato, vista l’epidemia di malaria scoppiata in città.
Il territorio salmastro favoriva la malaria, e per ordine del re si decise di eliminare il problema alla radice, mettendo fine anche alla redditizia coltivazione di lino e canapa, con conseguente rivolta dei contadini.
A testimonianza di tutto questo, nell’attuale Piazza Pilastri sita nel quartiere di Fuorigrotta, è presente una stele che recita:
“FERDINANDUS IV D.G. UTRUSO. SICILIAE REX DI SOVRANO COMANDO IN QUESTO LUOGO DEVONO FERMARSI I CARRI E LE SOME CHE FANNO RITORNO DALLA MATURAZIONE DE CANAPI E LINI SEGUITA NEL LAGO DI AGNANO. PER GLI CONTRAVENTORI HA STABILITO IL RE D.G. LA PENA DI DUE MESI DI CARCERE NELLA PRIMA VOLTA E NELLA SECONDA CUELLA DELLA PERDITA DE CARRI BOVI E SOME. IL TRIBUNALE GENERALE DELLA PUBBLICA SALUTE. NAPOLI DA S.LORENZO LI 23 LUGLIO 1789”
Era d’obbligo fermarsi per controllare i carri, il materiale e chi lo trasportava, e le ricerche storiche portano a pensare che l’antico “Largo Pilastri” fosse adibito a posto di controllo sanitario per coloro che provenivano da Agnano.
Di quei luoghi non resta molto, ma la stele, costruita in pietra durissima di piperno, è giunta fino a noi, ed ancora oggi è possibile vederla accanto alla scuola “Silio Italico”, inserita nel muro di recinzione.