Varcando la piccola porta d’accesso alla zona archeologica si è subito all’interno dell’antica Akrai. Si percorrono pochi metri e si entra immediatamente nel teatro greco, sicuramente il più prestigioso monumento acrense. Fu individuato e portato alla luce da Gabriele Iudica nella fortunata campagna di scavi del 1824. All'interno del parco archeologico anche le latomie, cave di pietra usate nell’antichità per trarre il materiale necessario alla edificazione delle abitazioni e dei monumenti di Akrai. Furono utilizzate, anche, nel corso dei secoli, come necropoli, come luoghi di culto ed anche come abitazioni.
Le latomie acrensi sono importanti perché le pareti rocciose che le delimitano testimoniano parte della storia della cittadina di Akrai.