Benvenuti, ho il piacere di farvi conoscere la chiesa di San Nicola di Bari, considerata la chiesa madre o matrice del nostro paese, Trecastagni.
La chiesa originaria risale al 1400, ma il terremoto della Val di Noto del 1693 la distrusse, per cui venne ricostruita.
Se osservate insieme a noi la facciata centrale, noterete al centro un imponente portale, in stile barocco, sostenuto da colonne, al di sopra delle quali si colloca un ampio finestrone. La porta in bronzo è stata realizzata dallo scultore Girbino nel 1960.
Il nostro bel campanile invece venne realizzato nel 1866 dall'architetto Di Stefano, in pietra bianca di Siracusa, e contiene ben sei campane, la maggiore delle quali è dedicata a San Nicola di Bari.
Come in tutte le antiche chiese, anche qui troviamo vaste cripte, dove un tempo venivano sepolti i defunti. Purtroppo oggi non è accessibile.
Entrando, vi accoglie una chiesa suddivisa in tre navate a croce latina. Dall'ingresso principale si accede alla navata centrale sostenuta da archi e pilastri in pietra lavica, che terminano in un arco trionfale, anch'esso in pietra lavica.
Alzando lo sguardo, noterete subito che il tetto dalla navata centrale, ha una volta a botte interrotta da lunette finestrate a vetrate raffiguranti degli Apostoli, mentre nel prospetto interno vi è una vetrata raffigurante il Cristo Pantocratore.
Nell'abside centrale spiccano due opere settecentesche: l'altare maggiore in marmo intarsiato e il coro ligneo. Sull'altare maggiore noterete un bell'organo a canne, risalente al 1725, che è contenuto in una cassa lignea dorata e preceduto da una balaustra lignea.
Percorrendo le navate laterali, anch'esse decorate con pilastri e archi in pietra lavica, potrete ammirare le molte opere che vi sono esposte.
Percorrendo per prima la navata di destra, potrete apprezzare la bellezza della tela seicentesca della SS. Vergine del Rosario, dell'altare e della statua seicentesca di S. Giuseppe; così come la cappella del Sacro Cuore di Gesù realizzata dall'Arciprete Domenico Torrisi nel 1917 in sostituzione all'altare della Natività del Signore, e la tela e la statua lignea seicentesca della Madonna del Carmelo ristrutturata dopo il terremoto del 1693.
La navata destra si conclude nella cappella del SS. Crocifisso: qui la cappella è decorata con scene della passione, e con al centro la scena della crocifissione, in cui emerge il Crocifisso ligneo del settecento. Alzate lo sguardo: il soffitto è decorato da un affresco raffigurante "Il Cristo nell'orto del Getsemani", degli inizi del settecento opera del pittore acese Pietro Paolo Vasta.
Nella navata sinistra, invece, vi invitiamo ad ammirare altre opere: prima di tutto, il fonte battesimale seicentesco in marmo di Taormina, dove fu battezzata la Venerabile "trecastagnese" Lucia Mangano. Sopra il fonte battesimale si trova la pala che raffigura il Battesimo di Gesù, opera del pittore Cirinnà, datata 1953; poi sono da ammirare la tela settecentesca dell'Incoronazione di Maria SS., l'altare e la tela ottocentesca copia del S. Michele Arcangelo di Guido Reni, eseguita dal pittore ottocentesco Michele Rapisardi; e ancora, l'altare e la tela raffigurante S. Agata visitata in carcere da S. Pietro, opera del pittore Stramondo e datata 1986; infine, la tela settecentesca di Santa Maria della Mercede del pittore acese Platania.
Anche in questo caso, la navata sinistra termina con una cappella, dedicata al SS. Sacramento, in cui risalta l'altare in marmo intarsiato settecentesco.
Dovete sapere che le due cappelle delle navate minori sono state realizzate entrambe dopo il terremoto della Val di Noto.
Accanto all'altare del SS. Sacramento c'è poi la statua della Madonna di Lourdes, acquistata ed inaugurata nel 1908 dall'Arciprete Domenico Torrisi in occasione del 50° anniversario dell'apparizione della Madonna di Lourdes.
Nel transetto sul lato sinistro si trova un portale in pietra lavica: qui è inserita una lunetta contenente la formella con la "Deposizione", copia dell'originale del Gagini in Santa Maria del Gesù in Catania; ci sono infine quattro finestre nelle cui vetrate sono raffigurati due Apostoli e due miracoli di S. Nicola.
Le pareti della Cappella di San Nicola sono decorate con otto lesene in pietra lavica. Vi invitiamo a osservarne i capitelli, che sono scolpiti con vari temi: lo stemma di S. Nicola, lo stemma del Comune di Trecastagni e l'indicazione dell'anno di realizzazione del restauro.
Infine noterete che una nicchia accoglie il seicentesco simulacro di San Nicola; nella porta di legno che chiude le nicchia sono scolpiti dei riquadri che raffigurano la vita e i miracoli di S. Nicola.
Per concludere le nostre descrizioni, vi invitiamo infine ad osservare, sulla parete destra, la tela del 1832 del pittore catanese Giuseppe Zacco.
Testo e voce narrante di Roberta Ciraldo.