Via pozzillo
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Dall’incrocio di Mortella, la prima via che si percorre è la via Rachione mentra alla sinistra si hanno i venti metri della via Pozzillo, chiamata così per la presenza di un pozzo in passato. All’inizio della via Pozzillo c’è la facciata della chiesa seicentesca di San Giovanni Battista. La chiesa è stata creata appunto da Giovanni Battista, che faceva parte della famiglia De Martino, e fu affiancata di proposito al palazzo di famiglia. Ormai la chiesa è chiusa da 80 anni e ora è usata solo come magazzino. Al civico 1 della via Pozzillo si trova l’ingresso del palazzo anche chiamato “Cerriglio”, la residenza quattrocentesca della nobile famiglia Massese De Martino. Nel 1414 salì sul trono di Napoli Giovanna II D'Angiò Durazzo, sorella di re Ladislao. La famiglia Durazzo era un ramo collaterale degli Angioini, il regno di Giovanna II fu molto tormentato a causa delle lotte di successioni interne tra gli Angioini e i Durazzo; avevano però un nemico comune, Alfonso di Aragona, che tanto bramava il trono di Napoli . La regina salita al trono all'età di 41 anni, amava molto la penisola Sorrentina dove tra l'altro nel 1399 fu celebrato il suo primo matrimonio con Giovanni d'Austria, le nozze furono celebrate nella Chiesa del Carmine a Sorrento. Subito dopo la sua ascesa al trono Giovanna si fece costruire una villa a Sorrento in zona Casarlano per poi nel 1428 preferire come residenze i territori di Vico e Massa Lubrense. Qui nella zona di Quarazzano (dai massesi conosciuta come la Villarca ) si fece costruire una nuova villa. Nominò suo segretario personale Giovanni Giacomo della Famiglia De Martino. Inoltre fece costruire un tunnel sotterraneo che collegava la villa al palazzo del Segretario. Nel 1600 un'altro membro della Famiglia De martino, un tale Ferdinando, aprì qui una locanda detta " del Cerriglio " su copia di quella famosa napoletana. Fu questa la prima locanda “turistica” a Massa Lubrense. Il Filangieri (storico di Massa Lubrense ) ci racconta che fino all'anno 1802 all’ingresso del palazzo vi era una ruota degli esposti, visibile fino al 1890 lungo la parete che si affaccia sulla via Mortelle, oggi troviamo solo la finestra dove questa era posizionata. La ruota serviva ad esporre i bimbi  abbandonati dalle madri che non potevano/volevano provvedere ad essi per diverse ragioni affinché questi venissero adottati. Entrando nel palazzo si notano busti romani decorativi posizionati sui lati dei muri e in fondo una fontana di ninfeo romano che risale al 1681. Uscendo su via Mortelle, voltandosi indietro, si vede in lontananza il campanile dell'ex cattedrale Santa Maria delle Grazie, percorrendo la strada in alto si passa davanti alla villa dello storico Filangieri. Camminando per queste antiche strade interne tanti sono i panorami che esse offrono, in particolare la chiesetta/cimitero di San Liberatore. La chiesetta fu costruita sul piccolo promontorio di Capo Corbo nel 1420 in seguito alla scoperta di una immagine votiva. Il Santo veniva invocato dai Massesi a protezione in caso di attacchi da parte dei Turchi ma soprattutto durante le epidemie. Come durante la peste del 1420, quella del 1651 ed ancora nel 1830. Passeggiando lungo la strada che discende, ad un tratto essa offre una vista incredibile sul fondo del Gesù, struttura architettonica imponente caratterizzata dal tetto spiovente con alle spalle il grandioso giardino che nel 1400 fu giardino privato della struttura riccamente abbellito di piante ornamentali.

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