Il paese di Villanova Marchesana, in particolar modo via Roma, è stato utilizzato da Mazzacurati, nel lungometraggio La giusta distanza, per rappresentare il paese che fa da sfondo all’intera vicenda ovvero l’inesistente Concadalbero. Questo piccolo e tranquillo borgo, attraverso un’inquadratura centrale della via, viene scosso dall’arrivo della protagonista Mara, un giovane maestra, bella, solare e anticonformista che attira la curiosità di tutti gli abitanti specialmente degli uomini. La scena mostra la ragazza, vestita con un cappottino rosso che spicca nel grigiore del paese, scendere da un pullman blu, avanza a piedi con la sua valigia per la via principale della cittadina con andatura sostenuta e gioiosa; gli occhi dei paesani sono tutti su di lei che cerca gentilmente di salutarli con un sorriso ma nessuno lo ricambia. Lei, estremamente socievole, si sente per questo spaesata in quei territori lontani da casa, un’estranea. Nella stessa strada principale è presente l’edificio in cui era stata collocata la tabaccheria di Amos, nella realtà questa attività commerciale si trova un paio di edifici indietro (minuti 8’ 34’’, minuti 3’ 51’’, minuti 66’ 38’’, minuti 22’ 57’’).
Il nome del comune di Villanova Marchesana deriva dalla parola “villa”, mentre la specificazione Marchesana si lega proprietari di un tempo di questi territori ovvero gli Estensi che furono prima marchesi e poi duchi. Le sue origini risalgono a prima dell’anno Mille quando avvenne il fenomeno dell’incastellamento, cioè il borgo cittadino si formava attorno al castello di un signore o di un monastero. I primi proprietari di queste terre furono i frati Certosini, i quali avevano edificato il proprio monastero, e proprio in corrispondenza di questo territorio iniziarono ad insediarsi alcune famiglie che potevano dedicarsi alla coltivazione dei campi circostanti. Dopo l’alluvione del XII secolo in queste zone si stabilirono anche i benedettini dell’abbazia di Gavello. Nel secolo successivo le terre passarono sotto la proprietà dei ferraresi con il nome di “Villanova dei Burzelli o dei Burgelli”. Nel XVI la zona che divenne parte dello Stato Pontificio, successivamente passò sotto la dominazione napoleonica, poi austriaca e con la terza guerra d’Indipendenza divenne definitivamente italiana.